Paulina del Capon

Alla ringhiera del Capon c’è Pierina

12 – Paulina del Capon

La via del Capon porta nei vigneti sottostanti. Molte di queste vie, che sono poco più che tratturi di campagna, si diramano dalle vie principali e portano nelle zone coltivate. Ognuna, però, ha un nome e una storia e, quando poi la storia si vena di sfumature leggendarie, a Maranzana compaiono siti memorabili come il pozzo dell’Ulvè sotto la Bellaria dove (si dice!) andassero ad abbeverarsi i cavalli di Napoleone quando arrivò nella nostra zona nel 1808 oppure si favoleggia di segrete vie di fuga, di passaggi misteriosi che permetterebbero di uscire dal Castello non visti e di sbucare in altri luoghi lontani. A proposito di Napoleone, si dice anche che i suoi soldati abbiano scoperto ed apprezzato il vino di Maranzana a tal punto che riuscirono ad intercettarlo per gli usi e
gli abusi della guarnigione. Ancora si racconta che gli asini adibiti agli approvvigionamenti trasportassero più soldati ubriachi che carichi da soma!

Pierina del Tulon era una gran lavoratrice! Ancora non è dimenticata perché era una donna particolarmente forte, laboriosa e sempre in movimento. Aveva una abitudine inconfondibile! Infatti quando la si vedeva passare per il paese portava sempre con sé, uno per mano, due tulon (tulon: secchio di metallo zincato) in cui raccoglieva tutto ciò che trovava e in cui zeppava qualunque cosa. Pezzi di legna per la stufa, erbe, prodotti dell’orto e tutti gli arnesi di cui credeva di aver bisogno. Non se ne separava mai ed erano sempre gli stessi e sempre pieni. Camminava con un’aria molto affacendata, con i suoi tulon, uno per parte, che non erano mai vuoti. Riciclaggio ante litteram!