La prima sigaretta

Alla ringhiera di Rosi due Giovanottini fumano la loro prima sigaretta

11 – La prima sigaretta

Per via Roma si prosegue sempre avendo a destra la piccola valle del Rio Verzenasco e la collina dominante. Maranzana è un paese
di origini antichissime ed è naturale che abbia avuto momenti di sviluppo molto articolati nel tempo. Infatti, anticamente, l’abitato della vecchia Maranzana sorgeva proprio sull’altro versante della collina di fronte, dove erano insediati i mezzadri che lavoravano gli allora vasti terreni del Feudo. Durante la peste del 1630 le case in cui c’erano dei contagiati vennero murate e abbandonate. I sopravvissuti si riversarono intorno al Castello, allargando in seguito l’abitato. Ancora sono visibili tra i noccioleti i reperti archeologici dei resti della case di allora che vennero abbandonate nel timore del contagio.

Questo era (ed è ancora!) un angolo tranquillo da cui si può vedere uno scorcio di paese molto caratteristico. I nostri Babaci ricordano che, una volta, alcuni giovanottini, di nascosto dai loro genitori, sottraevano in casa qualche sigaretta al pacchetto di papà e, al pomeriggio, si trovavano in quell’angolo raccolto per condividere uno sbuffo in compagnia. Si sentivano già grandi! La Maestra, però, arrivava sempre presente e vigile e li smascherava, con rimproveri. “Non dovete fumare! Vi fa male alla salute!”. Qualche volta era la dirimpettaia che li scopriva e li sgridava. “Cosa fate qui? Andate nelle vigne a scarzulé”.

(Scarzulé: parola dialettale per “strappare dai tralci i getti eccedenti”).