Il forno della farinata

Benvenuti al muretto di Palmina

24 – Il forno della farinata

Salendo per via Giacomo Bove si arriva al “voltone” dell’ingresso alla piazzetta su cui si affaccia il Municipio. Fu la casa natale del nostro grande navigatore, poi sede della scuola elementare e infine, quando la famiglia Bove ebbe a dividere le sue proprietà, fu possibile l’acquisto e il trasferimento definitivo del Municipio in questa nuova sede. E’ di qui che si dirigeva la vita pubblica del paese sotto la regia di Podestà e Sindaci chiamati a coniugare le esigenze locali particolari con i dispositivi legislativi provinciali e regionali, poiché, non di rado, erano chiamati a dirimere problematiche spicciole delle famiglie con un collaborativo buon senso più che con la rigidità delle norme burocratiche. Fino a tutto il 1800 e oltre, di qui partiva il Messo corredato di un tamburo e di una tromba per proclamare in giro per il paese e ad alta voce le leggi approvate nel Consiglio, in modo che tutti ne venissero a conoscenza.

Proprio attiguo al Municipio c’è la casa di Palmina. Una volta Gianen, qui, aveva il forno che si apriva sulla strada, proprio dove ora si vede un cancello a vetri. Gianen era uno dei tre panettieri che aveva la specialità di fare anche una farinata molto, molto buona. La sfornava calda al mattino in tempo perché i bambini che andavano a scuola, che allora si trovava all’interno del Municipio, potessero gustarla fumante e fragrante. Gianen usciva con la sua bici su cui aveva sistemato la padellona ancora bollente gridando:”Bele cauda! Bele cauda!” e dopo aver servito gli scolaretti, andava di casa in casa a vendere il suo prodotto. Qui troviamo i bambini che aspettano che Gianen esca con la farinata.